Titolo:
Il tempo e l'armonia
Autore:
Iurescia Romeo
Anno:
2010
Edizione:
Cannarsa
Pagine:
235
Prefazione
Il Molise è terra dura, aspra a volte avara e nonostante tutto si fa amare. Di un amore profondo. Perchè non lesina a chi ci vive colori e profumi straordinari. Il contrasto tra la sua povertà e la sua bellezza è una sfida continua e questo consente spesso di forgiare uomini straordinari che non temono di scrutare, a volte con severità, se stessi e l'animo umano.
Romeo Iurescia è uno di questi molisani che partito da Petacciato si è portato dietro il profumo e il colore del mare e quel pizzico di saggezza contadina donatogli da suo padre che gli consentono, nel suo peregrinare, non solo di farsi strada ma anche di vivere con la poesia e per la poesia.
Sbaglieremmo quindi se definissimo Romeo Iurescia nel leggere questi suoi aforismi, un censore della società in quanto egli, come nella più classica tradizione ottocentesca, offre al lettore i suoi pensieri, o meglio li condivide con chi legge.
Dietro le riflessioni, rese sulla pagina attraverso la modulazione dei registri del lessico per dare anima ad ogni recondita emozione, si scorgono flessuosi episodi, ricordi evanescenti, sentimenti e accese malinconie.
Parole nelle quali regna spesso l'ironia a proposito della quale, commenta lo stesso Autore: "C'è chi dice che l'ironia sia il pudore della verità, ma è anche la consapevolezza che la vita non è uno scherzo". Si può sorridere della vita, ma non troppo, insomma e alla spietata avversione per i mali endemici dell'uomo, si alterna a volte un sommesso ma virile rammarico.
Nulla sfugge alla cristallina lente di ingrandimento che Iurescia posa sulla società, rivelandone vizi, ipocrisie, mediocrità, conducendo un'analisi che riesce a spaziare sia sul mondo esterno che sul suo intimo essere e sulle proprie inquietudini. Il suo registro semantico cambia al cambiare degli umori, e laddove una parola forte può meglio veicolare i sentimenti che la generano, Iurescia non si tira indietro sfidando il ben pensare e la morale, per scuotere chi legge e il suo giudizio.
C'è la ricchezza e la miseria, il potere e la soggezione, il dolore e la gioia, lo sgomento e la speranza, ma in questa raccolta c'è spazio anche per una sana battuta: "Che cosa si ottiene versando dell'acido nitrico sulla criniera di un cavallo? Semplice, signor professore, un nitrito e un precipitato di calci".
E poi il dolore per i giovani che si perdono nei solchi della droga, lo stupore contro i vizi umanissimi come l'avarizia, il camaleontismo. Si potrebbe dire che sono cose che tutti pensano, in sé evidenti, ma non tutti dicono, che l'Autore è disincantato nel rilevare i vizi degli italiani, uomini e donne, nobili e poveri cristi, "commendatori formiconi", anchormen e giornalisti, sindacalisti e politici...
Per queste ragioni non sono risparmiati nemmeno con commenti e giudizi i politici e la politica in genere, attraverso le loro contraddizioni. La critica ai politici (o politicanti) è severa ma non malevole, non solo perchè anche lui partecipa attivamente nella vita pubblica ma piuttosto perchè consapevole di come la gente, il popolo stesso vede i politici e la politica.
A proposito poi delle donne, Romeo Iurescia si diverte a giocare con i luoghi comuni di antica matrice misogina, ma alla fine confida il suo sogno di un mondo coniugato al femminile "Affidiamoci alle donne", dice, perchè "sanno soffrire in silenzio ed hanno più coraggio".
Tratta con estremo coinvolgimento la questione ambientale: madre Natura così ferita, è l'uomo che ne ha sperperato le preziose, vitali risorse... nulla di più attuale per questo primo scorcio di XXI secolo sullo sfondo dell'allarme ambientale.
Questa collezione di pensieri è forse un elogio al buon senso, quello che spesso manca alla vita moderna. E il buon senso è figlio della riflessione, che a suola volta è nulla se non alimentata dal dubbio.
Dice l'Autore con orgoglio: "La mia vita è un continuo dubitare: il dubbio mi porta ad incertezze continue e mi fa pensare incessantemente alla vita e in questo dubitare mi evolvo fino alla fine, fino all'unica ed ultima certezza: la morte".
Parole che ci inducono a citare la Lode del dubbio di Bertolt Brecht.
Tu, tu che sei una guida, non dimenticare
che tale sei, perchè hai dubitato
delle guide! E dunque a chi è guidato
Permetti il dubbio!
Quale migliore insegnamento dunque possiamo trarre, in conclusione, di questo pregevole lavoro di Iurescia se non leggere ed imparare a dubitare.
Antonio D'Ambrosio
Presentazione
Romeo esprime, in questa opera il proprio dizionario, il dizionario di un viaggio, un viaggio non fuori ma dentro.
Dopo le belle liriche del volume Nella Valle dell'Io prosegue - questa volta, in prosa - il viaggio poetico.
Cosa vi è di più freddo di un elenco alfabetico di parole? Poesia è rendere le parole e le lettere dell'alfabeto - appaiono tutte uguali, tutte morte -, testimoni di armonia. Di armonia sognata. Di armonia costruita. Di armonia perduta. Sempre e comunque, armonia.
Un dizionario si fa così diario di bordo, road map, ma anche poetica carta d'identità.
Chi volesse conoscere l'animo di Romeo, chi volesse individuare il percorso di vita, chi volesse identificare l'identità di Romeo è sufficiente che legga queste parole, queste lettere dell'alfabeto.
Al termine della lettura, ho avuto la sensazione che fossi io e non Romeo il protagonista.
Sarà - sono certo -così per chiunque volesse vivere la stessa esperienza che ho vissuto io nel leggere.
Una conferma dell'universalità della vita, dell'universalità della poesia.
Leoluca Orlando
Iurescia Romeo